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Biografia
Arianna Lion
Finale Ligure (SV), 1981 – vive e lavora a Finale Ligure
Artista visiva, scultrice e ceramista, Arianna Lion sviluppa sin dall’infanzia una profonda connessione con la materia e il gesto artistico frequentando il laboratorio “I Figuli del Borgo” di Finale Ligure, diretto dal padre, lo scultore Fulvio Rossello. Dopo il diploma in Architettura presso il Liceo Artistico “Arturo Martini” di Savona nel 1999, prende parte a esperienze formative significative nel campo della scenografia teatrale, collaborando con i professori Luigi Paoletti e Riccardo Zegna a spettacoli messi in scena presso il Teatro Chiabrera di Savona.
Nel 2003 prosegue la sua formazione alla Scuola Internazionale d’Arte Ceramica del Maestro Romano Ranieri, e nel 2004 ottiene una borsa di studio Erasmus che la porta a studiare presso l’Accademia di Belle Arti dei Paesi Baschi, a Bilbao. Nel 2005 consegue il diploma in Scultura presso l’Accademia “Pietro Vannucci” di Perugia. In quegli anni stringe un legame importante con la scrittrice Milena Milani, partecipando alle esposizioni della Fondazione Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo.
Nel 2007 ottiene l’abilitazione all’insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra il 2008 e il 2010 collabora con la Fondazione D’Ars Oscar Signorini ONLUS, partecipando a collettive a Ferrara e Milano, e con l’Associazione “L’Arco e la Fonte” in Sicilia. Nel 2011 è coinvolta nella produzione dell’opera teatrale El Retablo de Maese Pedro di Manuel De Falla con la compagnia Teatro Girò, portata in scena a Lecce e Milano.
Negli anni successivi partecipa a importanti collettive, tra cui:
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A proposito di donne (Galleria Conarte, Savona, 2012),
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Le signore del tempo (Fondazione Amleto Bertoni, Saluzzo, 2013),
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Iside Contemporanea (Benevento, 2013–2014),
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L’abbraccio. L’eccezione di un gesto (2021–2022), mostra itinerante esposta anche al MUA – Museo dell’Università di Alicante.
Nel 2014 l’opera Il piccolo sogno di una grande Apolide entra a far parte della collezione permanente del Elizabeth A. Sackler Center for Feminist Art presso il Brooklyn Museum di New York. Nel 2017 vince il Premio Ginko (Roma, sezione Scultura), e nel 2023 le viene assegnato il Premio Firenze nella stessa categoria.
Le sue opere sono presentate da gallerie come Il Quadrifoglio di Siracusa (Mario Cucè) e Questionmark (Daniele Decia e Stefania Sarri). Arianna Lion è attualmente docente di Scultura e Scenografia presso il Liceo Artistico “Giordano Bruno” di Albenga. Nel suo insegnamento, unisce la precisione del gesto tecnico alla profondità di una visione poetica, offrendo agli studenti un’esperienza formativa profonda e stimolante. Attraverso un approccio che valorizza l’autenticità del gesto e la forza del simbolo, guida i giovani a esplorare la materia come linguaggio dell’interiorità, trasmettendo l’amore per lo studio inteso come percorso di ricerca artistica continua, consapevole e appassionata.
Mostre recenti e monografia
Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, Arianna Lion è protagonista di due significative mostre personali:
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Auris Animi – inaugurata il 9 novembre 2024 presso l’Associazione Culturale Angelo Ruga di Albissola Marina,
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Essere un fiore – progetto espositivo e concettuale a cura di Gabriele Cordì, presentato in concomitanza con l’uscita della monografia omonima a Palazzo Oddo e la Torre Civica di Albenga.
La pubblicazione Essere un fiore (2024) raccoglie vent’anni di ricerca artistica (2004–2024) di Arianna Lion, tracciando un percorso poetico e materico che intreccia forma, memoria, corpo e natura. Il volume, curato da Gabriele Cordì, analizza il linguaggio visivo dell’artista e ne contestualizza l’evoluzione tra ceramica, scultura, installazione e simbolismo introspettivo. Le opere recenti riflettono un alfabeto personale dove l’elemento vegetale e la spiritualità del gesto artistico diventano strumenti di ascolto e di racconto dell’esperienza femminile e cosmica.
Queste ultime esposizioni, insieme alla pubblicazione, segnano un momento di sintesi e rinnovamento per l’artista, la cui poetica si concentra sempre più su una dimensione di ascolto profondo – Auris Animi, l’orecchio dell’anima – e sull’intuizione della vita come forma simbolica, come fiore che nasce e si trasforma.





