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La musa del giorno

Resina,legno

Dimensione scultura 50cmx 50cm x h 120cm

anno 2022

Il colore azzurro degli alberi

nella corteccia rovente,

il colore piano del muschio

protetto da ogni dolore,

il colore chiaro del legno

che alza il suo cuore cantando

nell'inno dei cieli,

quel colore che si leva nel vento

e parla col tuo Signore

l'antico messaggio segreto

della creazione del caos,

la parola nuda del servo

che inneggia al Dio salvatore,

e le piccole pieghe ed i ricci

e ciò che cade

dall'albero antico,

fortifica tutte le zolle

che hai dentro al cuore,

fortifica tutte le cose

le cose d'amore.

 

(Alda Merini)

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Musa del giorno, che tanto ricorda per la scelta felice della sua
viva materia i simulacri lignei degli antichi popoli, è immagine
archetipica attinta di certo al mondo degli intellegibili.
Insegna Platone che l’uomo è simile ad una pianta celeste, la cui
radice rimane sospesa a quel lontano mondo da cui l’anima ha
tratto la sua prima origine. Ed è proprio dalla testa dell’Uomo che
questa radice si diparte. Di là da dove ha sede la specie più alta
dell’anima.
È l’anima razionale. Che nella Musa del giorno diventa un
verdeggiante albero dai frutti d’oro, pegni per il viaggio al regno
dei beati, φάρμακα di vita immortale, immagine simbolica delle idee
dell’artista costantemente nutrite da questa radice celeste.
Il suo sguardo di Musa è senza tempo, è sacro, coglie l’istante
nella sua dimensione di eternità, e giunge profondo all’occhio di chi
lo incrocia, a risvegliarne nella memoria un’immagine, quasi
ipostatica, di Bellezza. Una Bellezza che colui che osserva già
conosce, ma che riesce a scorgere e a fare propria, come di un
lontano ricordo, soltanto se in un lui si è realizzata la necessaria
armonia tra le diverse parti della sua anima.
Ed è a ciò che sembra invitare Musa del giorno. Con il suo corpo
forgiato a misura che sembra la cassa armonica di un divino
strumento a corda, sui cui tre piroli l’uomo saggio ha da accordare
la propria anima tripartita (razionale, irascibile, concupiscente) così da
correggerne “...i circoli guasti in sul nascere nella testa...imparando
le armonie e le circolazioni dell’universo, e renda in tal modo
simile, secondo la sua antica natura, il contemplante al contemplato,
e fattolo simile raggiunga il fine di quest’ottima vita... (Platone,
Timeo, 90)”.

Gianluca Maria Vota

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“La Musa del giorno” tende, a ricomporre in due semicerchi la forma della
terra delimitata dai capelli della musa e dalla linea delle sue spalle; questi semicerchi
appaiono come due blocchi che si incastrano perfettamente fra loro per dar origine al
mondo da cui nasce la vita, qui rappresentata da un rigoglioso albero proteso verso
l’alto.
Sono proprio le radici di quest’albero, specchio di una mirabile trasfigurazione
panica, ad assumere la sostanza di capelli che contornano il viso della fanciulla dai
lineamenti delicati; essa ha gli occhi aperti e pare osservare, con sottile e statica
malinconia, il reale. Forse per questo non trapela in lei il cenno di un sorriso di fronte
ad una realtà ignota e problematica in cui pare non ci sia modo di intervenire.

M.Fausta Pansera

MUSA DEL GIORNO ARIANNA LION_edited.jpg
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